«Vittima di bullismo spara a scuola nel giorno degli esami: dieci morti in Austria

La mattina del 10 giugno 2025, Graz, la seconda città dell’Austria, è stata teatro di una tragedia che ha scosso profondamente il paese e il mondo intero. Un giovane di 21 anni, ex studente della scuola, ha aperto il fuoco all’interno di un istituto scolastico, causando la morte di dieci persone, tra cui quasi tutti studenti, e ferendo gravemente altre dodici. Questo drammatico evento riporta alla luce le ferite mai completamente rimarginate di una società che continua a fare i conti con la violenza armata.

Il terribile svolgimento dei fatti:

L’attacco è avvenuto poco dopo l’inizio delle lezioni, quando il killer, armato di un fucile da caccia e una pistola, ha iniziato a sparare indiscriminatamente. La polizia, allertata immediatamente, ha inviato un ingente dispiegamento di forze, tra cui un elicottero e paramedici, ma al loro arrivo hanno trovato già nove corpi senza vita, tra cui studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni e un’insegnante. Purtroppo, il bilancio delle vittime è aumentato nel corso della giornata, raggiungendo un totale di dieci morti, inclusa la persona che ha compiuto l’atto, che si è tolto la vita nel bagno della scuola. Link video:

Un profondo dolore e una società sotto shock:

Le prime indagini hanno rivelato che il giovane autore della strage era stato vittima di bullismo durante il suo periodo di studi nella stessa scuola. Questo elemento ha sollevato interrogativi sul disagio giovanile e sulla necessità di affrontare il problema del bullismo nelle scuole. La violenza, in questo caso, sembra essere il culmine di un lungo periodo di sofferenza personale, un grido di aiuto che si è trasformato in un atto di follia. Il cancelliere austriaco, Christian Stocker, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, con bandiere a mezz’asta in tutto il paese e un minuto di silenzio previsto per mercoledì alle 10 in tutti gli uffici pubblici. Le condoglianze sono arrivate da leader di tutto il mondo, tra cui la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, entrambi esprimendo la loro solidarietà e il loro dolore per la tragedia.

Un riflessione necessaria:

Questo tragico evento non è isolato; si inserisce in un contesto più ampio di violenza nelle scuole, che ha visto episodi simili in tutto il mondo, da Columbine a Sandy Hook. La domanda che sorge spontanea è: come possiamo prevenire tali atti di violenza? È fondamentale che le istituzioni, le famiglie e la società nel suo complesso si uniscano per affrontare le cause profonde di questo fenomeno, promuovendo un ambiente scolastico sicuro e inclusivo. In un momento in cui la comunità di Graz e l’Austria intera si trovano a fare i conti con un dolore incommensurabile, è essenziale non solo ricordare le vittime, ma anche lavorare attivamente per garantire che simili tragedie non si ripetano in futuro. La scuola, simbolo di speranza e futuro, non può e non deve diventare un luogo di morte e violenza.

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