Una buona notizia: il terremoto del 30 luglio 2025 non ha causato vittime nonostante sia stato uno dei terremoti più potenti della Storia

Tempo di percorrenza dello tsunami, in ore, per un terremoto originato al largo della penisola di Kamchatka. Fonte: NOAA, https://www.ncei.noaa.gov/maps/ttt_coastal_locations/

«Un terremoto di magnitudo Mwpd 8.6 (Mw 8.8 – USGS) è stato localizzato dalla Sala Operativa INGV-Roma alle ore 01:24 italiane del 30 luglio 2025 (29-07-2025 23:24:50 ora UTC e 30-07-2025 11:24:50 ora locale) al largo della costa della Penisola della Kamchatka, Russia. Questo evento, che si colloca tra i 10 più forti terremoti mai registrati, è avvenuto in una zona di subduzione che ha già prodotto due dei dieci terremoti più forti al mondo, tra questi il terremoto di magnitudo 9.0 nel 1952, molto vicino a quello odierno. Nei giorni scorsi, il 20 luglio 2025, erano avvenuti altri terremoti molto forti, alcuni di magnitudo tra 6.6 e 6.7 ed uno di magnitudo 7.4 che aveva colpito la stessa area e quasi un anno fa si era verificato un terremoto di magnitudo 7.1 – si legge in un approfondimento diffuso sul sito web dedicato ai terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) che, nell’approfondimento, ha proseguito:

«Terremoti di questa magnitudo si verificano tipicamente nelle zone di subduzione, lungo la faglia megathrust poco profonda che separa due placche tettoniche convergenti. In un terremoto di grande energia (M8,5+), possiamo aspettarci diversi metri, localmente fino a decine di metri, di scorrimento su un tratto di faglia lungo centinaia di chilometri e la rottura potrebbe propagarsi per diversi minuti (fonte: Earthquake Insights). Per molti terremoti di questo tipo il pericolo maggiore è lo tsunami. Circa dieci minuti dopo il terremoto, il Pacific Tsunami Warning Center ha diramato allerte tsunami per tutti i Paesi che si affacciano sull’Oceano Pacifico (Hawaii, Alaska, Canada, USA costa occidentale, Filippine, Taiwan, Corea del Sud, Indonesia, Nuova Zelanda, Perù, Cile, Ecuador e altri). Le allerte sono state basate sulla stima delle possibili altezze delle onde e sui tempi di arrivo teorici ai siti in cui sono posizionati i mareografi, strumenti che misurano la variazione del livello del mare. Anche la Japan Meteorological Agency ha diramato l’allerta per le coste del Giappone. Le coste della Russia nelle vicinanze del terremoto sono state colpite da onde di qualche metro. In Giappone sono state disposte diverse evacuazioni preventive, anche a Fukushima, il sito nel quale si era verificato l’incidente nucleare in conseguenza dello tsunami del 2011. Le onde in Giappone sono state intorno ad un metro. Onde tra 2 e 3 metri hanno colpito le Hawaii, dove lo tsunami è ancora in corso. Mentre scriviamo, lo tsunami sta interessando le coste della California. Dopo questo terremoto, si sono verificate 50 repliche di magnitudo superiore a 5, la più forte delle quali ha avuto magnitudo pari a 6.9 (aggiornamento alle ore 10 italiane). Per eventi di questa energia sono previsti numerosi aftershocks, alcuni dei quali potrebbero superare anche magnitudo 7.  Nelle prossime ore daremo altri aggiornamenti sul maremoto e sul terremoto che lo ha provocato. In collaborazione con il CAT-INGV». hanno concluso da Ingv terremoti. Incredibilmente, nonostante la potenza eccenzionale del sisma, a differenza dei precedenti casi storici simili, non si registrano morti. Una buona notizia che potrebbe essere riconducibile, almeno in parte, agli sforzi degli ultimi decenni legati al perfezionamento della progettazione di strutture antisismiche.

Fonti:

 

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