Sull’Ucraina accuse di fake news da due ricostruzioni differenti mentre il mondo torna indietro di decenni

Mentre la drammatica e sanguinosa guerra in Ucraina compie ufficialmente un anno, sul web c’è chi sostiene che il conflitto sia in realtà cominciato dal 2014, puntando come al solito il dito contro la Nato ed il Pentagono, che avrebbero pianificato da tempo la guerra con per indebolire politicamente ed economicamente la sovranista Russia di Putin anti-nuovo ordine mondiale. Una ricostruzione malvista dalla maggior parte dei media mainstream e dalle testate online che parla invece di complottismo, propaganda putiniana e di attribuzioni non corrette delle dichiarazioni Stoltenberg – il quale aveva in più occasioni confermato che l’Alleanza Atlantica stava da tempo addestrando le forze armate ucraine – e del misterioso cambio di programma sugli accordi Minsk che videro l’attuale Presidente ucraino Zelensky cambiare idea in 24 ore nonostante le rassicurazioni nel corso di un incontro con il Presidente francese Macron. Ricostruzioni che sarebbero state snobbate dalla maggior parte degli informatori pubblici:

Chi contesta queste accuse menziona infatti quanto riportato sul sito della NATO. Una una cronologia dei rapporti con l’Ucraina vede confermare come l’Organizzazione del Patto Atlantico cooperare con Kiev fin dai primi anni della sua indipendenza. Informazioni reperibili anche in un articolo pubblicato da Treccani il 3 giugno 2022 con tutti i riferimenti pubblici reperibili online. Dunque, chi parla di fake news? Chi racconta bufale per giustificare una guerra? Ciò che sappiamo, di certo, è che, Ucraina a parte, il mondo del terzo millennio non è più influenzato da una sola superpotenza ma da almeno tre granti attori – Usa, Russia e Cina – differenti tra loro per ideologia e caratteristiche ma al contempo accomunati dall’ambizione di difendere i propri interessi. In questo contesto, l’Europa rischia di rimanere schiacciata, anche da un’informazione che tende troppo spesso a sacrificare la propria neutralità per assumere una posizione netta contro lo schieramento opposto. Il link al tanto discusso filmato diffuso in rete:

 

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