Due settimane dopo il sanguinoso attacco terroristico nel Kashmir indiano, attribuito a miliziani sostenuti da Islamabad, nelle ultime ore, l’India ha risposto con una serie di bombardamenti mirati in Pakistan. Le forze armate indiane hanno colpito almeno nove siti, utilizzando missili che hanno causato morti e feriti, intensificando ulteriormente le tensioni tra i due paesi.
Le autorità indiane hanno descritto l’operazione come un attacco limitato, mirato a distruggere campi di addestramento di presunti “terroristi”. Tuttavia, la reazione del governo pakistano è stata immediata e ferma. Il premier Shebaz Sharif ha definito l’azione indiana un “atto di guerra”, promettendo una rappresaglia. In risposta, l’artiglieria pakistana ha aperto il fuoco contro il territorio indiano, e l’esercito di Islamabad ha dichiarato di aver abbattuto due aerei indiani, segnando un ulteriore deterioramento della situazione. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere. Il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha espresso preoccupazione, avvertendo che “il mondo non può permettersi uno scontro militare” tra India e Pakistan. Anche il Presidente americano Donald Trump ha commentato l’accaduto, definendo l’attacco indiano una “vergogna” e sottolineando la lunga storia di conflitti tra i due paesi, sebbene in modo impreciso, affermando che si combattono “da secoli”, dimenticando che India e Pakistan sono stati fondati solo nel 1947, in seguito alla spartizione dell’impero coloniale britannico. Link video:
https://www.youtube.com/shorts/M0i7-EWLve4
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