Maestra elementare sospesa per un’Ave Maria a Natale con riduzione dello stipendio. Avviato il ricorso

Ha recitato insieme ai bambini della sua classe di terza elementare in provincia di Oristano, un’Ave Maria e un Padre Nostro regalando poi agli scolari dei rosari a forma di braccialetto. Per questo motivo un’insegnante 58enne originaria di Nuoro, è stata sospesa per 20 giorni dal dirigente scolastico il quale le ha persino ridotto lo stipendio:

Tutto mi sarei aspettata – ha detto la maestra – ma non un provvedimento simile. Mi mancano i miei bambini, mi manca il mio lavoro. Non ho fatto nulla di male. In tutte le mie classi non c’è un bambino che non presenzi durante l’ora di religione” – ha raccontato l’insegnante. Stando a quanto si apprende, i fatti risalgono allo scorso 22 dicembre, quando la maestra, in occasione delle feste natalizie, aveva pensato di regalare ai propri alunni una coroncina a forma di braccialetto per poi recitare insieme a loro le  preghiere. L’iniziativa non sarebbe stata gradita a due mamme:

Intervenuta in una convocazione con i genitori, l’insegnante avrebbe anche ricordato che già ad inizio anno aveva chiesto il permesso di poter recitare con i bambini alcune preghiere e, secondo la ricostruzione della maestra “nessuno si era dimostrato contrario”. La maestra è stata richiamata ma le sue scuse non sono bastate:

Lo scorso 2 marzo le è stata notificata una sospensione dal servizio da parte del dirigente e dell’Ufficio scolastico provinciale della durata di 20 giorni, oltre a una diminuzione dello stipendio. Sono tante le mamme che hanno dimostrato solidarietà alla maestra  con la speranza possa tornare quanto prima a scuola. Intanto, la 58enne si è rivolta a un legale. Inevitabili le reazioni della politica:

Sasso (Lega): “Non si può sospendere una maestra per aver recitato il Padre Nostro in classe”

“Maestra sospesa in Sardegna per 20 giorni per aver recitato coi bambini una preghiera in classe, l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. Ora, mantenendo la calma e sperando che tutto ciò non sia vero, chiedo se è mai possibile che un dirigente scolastico possa prevedere una sanzione così dura per una maestra, colpevole di cosa poi? Se davvero quanto riportato dai giornali corrisponde al vero, chiederò oggi stesso al Ministro Valditara informazioni sull’accaduto. Non si può sospendere una maestra per aver recitato il Padre Nostro in classe, il giorno prima delle vacanze natalizie! Qui si è andati ben oltre la lesione della dignità e dei diritti di un lavoratore. Se fosse tutto vero saremmo dinanzi ad una vera e propria follia”. Così in una nota Rossano Sasso, capogruppo Lega in Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. Il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Mura, annuncia una interrogazione urgente al Ministro della Pubblica Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

“Considero assurda ed aberrante la decisione, assunta dal dirigente e dall’Ufficio scolastico Regionale, di infliggere una punizione ad una maestra per il sol fatto di aver recitato una preghiera in classe con i propri alunni. Quale devastante messaggio, quale imperdonabile disvalore, o peggio, quale insanabile trauma può subire un bambino dal recitare una preghiera, quale che sia la religione di riferimento? – si chiede Mura – Il messaggio, che vien fuori da tale insensata azione di censura, oltre che essere profondamente sbagliato nei presupposti, è molto pericoloso per le conseguenze che ne potrebbero derivare”.

“Se il timore è infatti quello che la parola di Dio possa condizionare negativamente la crescita e lo sviluppo dei nostri bambini, ciò potrebbe valere anche per lo studio del pensiero di personaggi come Gramsci o D’Annunzio o di chiunque altro abbia contribuito alla crescita intellettuale della civiltà occidentale e quindi della nostra Nazione. L’Italia è un Paese laico la cui storia democratica non può prescindere dalle sue radici cattoliche. Intendo perciò interessare il Ministro Giuseppe Valditara, affinché ponga ordine e faccia chiarezza su tale incresciosa vicenda, con l’invio degli ispettori ministeriali presso la scuola di San Vero Milis e presso gli Uffici scolastici Regionali affinché siano valutate le reali responsabilità ed assunti i provvedimenti più corretti”, conclude Mura.

Costarelli (ANP): “Sanzione eccessiva”

“L’azione della maestra è stata inadeguata, la scuola è laica non deve portare gli alunni a professare nessuna religione, quella cattolica, ebraica, musulmana o quale che sia: c’è il rispetto della laicità della scuola e la recita delle preghiere è un’azione non opportuna. Detto questo qualche perplessità sorge sul provvedimento preso”. Lo ha detto all’Adnkronos Cristina Costarelli presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio. “L’atto andava contestato, ma trovo eccessiva la sanzione messa in atto – ha aggiunto Costarelli – a mio parere avrebbe dovuto essere più leggera. L’azione non giustifica un provvedimento così importante, non c’è proporzionalità”.

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