L’Iran riesce a colpire Israele con un missile ipersonico

Recentemente, il lancio di un razzo ha suscitato un acceso dibattito tra esperti e analisti, alimentato da immagini condivise sui social media che mostrano una scia luminosa e curva nel cielo. Questo fenomeno ricorda un evento simile avvenuto nel 2024, durante un test missilistico russo, in cui un missile sperimentale a lungo raggio ha mostrato una traiettoria non convenzionale. Il confronto visivo ha portato alcuni esperti a ipotizzare l’uso di un sistema balistico avanzato, capace di eludere i sistemi difensivi grazie a manovre in volo:

Il Fattah-1: Un Nuovo Capitolo nella Missilistica Iraniana

Il missile Fattah-1 rappresenta un significativo passo avanti nella capacità missilistica dell’Iran. Classificato come missile balistico ipersonico a medio raggio (MRBM), il Fattah-1 ha una portata di circa 1.400 chilometri, sufficiente per colpire obiettivi in tutto il Medio Oriente. La sua velocità, stimata tra Mach 13 e Mach 15 (oltre 15.000 km/h), è supportata da una propulsione a combustibile solido. Una delle caratteristiche distintive del Fattah-1 è il suo veicolo di rientro manovrabile (MaRV), che consente variazioni minime di traiettoria nella fase finale del volo. Questo sistema di guida, che combina INS e GNSS, conferisce al missile una precisione stimata di 10-25 metri CEP. Tuttavia, è importante notare che, a differenza dei più avanzati sistemi ipersonici cinesi o statunitensi, il Fattah-1 non possiede le capacità di planata, limitando così la sua manovrabilità.

Implicazioni Strategiche

Il lancio del Fattah-1 segna un cambiamento significativo nella strategia militare iraniana. Sebbene non possa essere paragonato agli ICBM per portata o manovrabilità estrema, la sua capacità di operare a velocità ipersonica in un contesto bellico reale rappresenta un messaggio chiaro non solo per Israele, ma anche per Stati Uniti, Arabia Saudita ed Europa. Questi attori ora si trovano a dover riconsiderare l’efficacia delle proprie difese contro vettori di nuova generazione.  Link video:

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