L’assassinio del giudice Livatino trentacinque anni dopo: il ricordo dell’Apamri

Roma – trentacinque anni dopo l’Associazione di amicizia parlamentare tra insigniti al merito della Repubblica italiana ha voluto ricordare il vile agguato avvenuto nel 21 settembre 1990 l’obiettivo dell’APAMRI, rappresentata dall onorevole Carla Giuliano presidente dei parlamentari dai vice presidenti onorevole Maria Stefania Marino e dall’ onorevole Beatriz Colombo dal dott. Michele Grillo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – segretario generale dell’associazione – con il presidente Nazionale degli insigniti Cav. Uff. Riccardo Di Matteo e tanti investigatori delle forze di polizia che rappresentano l associazione è che negli anni hanno combattuto la mafia , è in particolare, il delegato della Sicilia il dott Pietro Macaluso che in quegli anni in forza alla questura di Palermo già si distingueva per le attività di polizia giudiziaria.

«Tutti ricordano un uomo che ha incarnato il coraggio e l’integrità – si legge in una nota dell’Apamri – . La sua lotta contro la mafia è stata un esempio di dedizione alla giustizia. Il giudice Livatino è un simbolo di legalità, di rispetto della legge, di resistenza nei confronti della violenza, della sopraffazione operate dalla criminalità organizzata, qualunque veste essa abbia, un esempio deve continuare a guidarci nella difesa dei valori su cui si fonda una società giusta. La battaglia per la legalità è un valore fondante così come l’impegno per un futuro libero dall’oppressione della criminalità».

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