Il 14 ottobre 2025 l’Unione Europea voterà per la sorveglianza dalle chat, tra proteste e petizioni online per la tutela della privacy

La proposta di regolamento, nota come Child Sexual Abuse Regulation, o “Chat Control” tra i suoi oppositori, sta per essere votata dal Consiglio dell’Unione Europea il 14 ottobre 2025. Si tratta di un inasprimento normativo che potrebbe avere ripercussioni significative sui servizi di messaggistica come WhatsApp, Telegram e Signal, imponendo la scansione preventiva dei contenuti scambiati tra gli utenti:

Dettagli del regolamento:

Attraverso la proposta del Regolamento 2022/0155 (COD), Commissione Europea ha progettato un sistema normativo che impone ai fornitori di servizi digitali di rilevare, segnalare e rimuovere automaticamente contenuti potenzialmente illegali. Algoritmi e intelligenza artificiale, da applicare direttamente sugli utenti prima della crittografia, diventeranno gli strumenti chiave per la sorveglianza dei messaggi. Ciò implica che ogni messaggio, immagine o link condiviso potrebbe essere esaminato in tempo reale. Questa nuova forma di sorveglianza rappresenta un cambiamento fondamentale nella gestione della privacy. Dall’attuale sistema reattivo si sta passando a un monitoraggio preventivo, ponendo domande sul rispetto delle libertà individuali in nome della sicurezza. Mentre il sostegno alla misura è visibile, le critiche non mancano. Molti esperti sottolineano come il regolamento possa portare a una sorveglianza capillare e sistematica. La tensione tra sicurezza e libertà è uno dei dilemmi radicati nel dibattito filosofico-politico europeo, e le misure proposte riaccendono questa discussione. Come sostiene Michele Mezza in HuffPost Italia, l’implementazione del regolamento richiederebbe ingenti investimenti in infrastrutture, come la creazione di un “super data server continentale” per monitorare le comunicazioni digitali.

Novità e attuazione:

Tra le novità più significative, vi è l’introduzione di un sistema di “moderazione dei caricamenti”, che obbligherebbe i servizi a chiedere l’autorizzazione per eseguire scansioni. Inoltre, si prevede che questo regolamento approvi o respinga la crittografia end-to-end, considerata fondamentale per la protezione dei diritti individuali. Tuttavia, la comunità internazionale è divisa. Alcuni Stati, come Italia, Spagna e Ungheria, si sono dichiarati favorevoli, mentre altri come Germania e Belgio mostrano incertezze, segnalando possibili conflitti con leggi locali sulla privacy. La proposta è consultabile online al seguente link: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:52022PC0209.

Voce della società civile:

Diverse organizzazioni, tra cui la Electronic Frontier Foundation e Mozilla, si sono unite nella condanna delle proposte di monitoring. Le opinioni pubbliche sono anch’esse contrastanti: un sondaggio del 2023 ha mostrato che il 66% dei giovani europei si oppone a misure che consentano la scansione dei loro messaggi. Meredith Whittaker, presidente della Signal Foundation, ha dichiarato che preferirebbero abbandonare il mercato europeo piuttosto che compromettere la sicurezza degli utenti. Con la scadenza per il voto imminente, la questione rimane aperta. La proporzione di Stati favorevoli al regolamento è in diminuzione, lasciando intravedere una battaglia legale e politica che potrà rimodellare il panorama della privacy e della sicurezza in Europa. Qualunque sia l’esito della votazione, la Child Sexual Abuse Regulation solleva interrogativi essenziali sull’equilibrio tra protezione contro gli abusi e il rispetto inviolabile della privacy. In questo periodo, sul web sono comparse diverse petizioni che hanno raccolto i numerosi appelli di opposizione alla proposta di Legge europea. Di seguito, i link alle petizioni online:

 

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