Il conflitto tra Pakistan e India, riacceso da un attacco avvenuto il 7 maggio, ha visto un’immediata escalation di violenze, culminando in una serie di attacchi aerei e rappresaglie che hanno sollevato preoccupazioni a livello globale. Tuttavia, la situazione ha preso una piega inaspettata con l’annuncio di un cessate il fuoco immediato, mediato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump:
Guerra India-Pakistan, Trump annuncia accordo per cessate il fuoco:
Nella mattinata del 7 maggio, Islamabad ha lanciato un contrattacco contro l’India, colpendo l’aeroporto di Pathankot e la base aerea di Udhampur. Questo attacco è stato descritto come una rappresaglia “occhio per occhio”, in risposta a quello che il governo pakistano ha definito un’aggressione indiana. L’operazione, denominata “Bunyanun Marsoos“, trae il suo nome da un versetto coranico che significa “muro indistruttibile”, sottolineando la determinazione del Pakistan a difendersi. Le forze armate indiane, dopo aver subito attacchi su tre basi militari, hanno avvertito che il Pakistan doveva prepararsi a rispondere. La tensione è aumentata ulteriormente con il trasferimento di truppe pakistane verso le zone di confine, un segnale di possibile escalation che ha allarmato la comunità internazionale, data la presenza di arsenali nucleari in entrambi i Paesi. In un post su X , il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar ha affermato che “India e Pakistan hanno raggiunto oggi un’intesa sulla sospensione degli spari e delle azioni militari“. Lui e il segretario di Stato americano Marco Rubio avevano parlato in precedenza quello stesso giorno.Da parte pakistana, il ministro degli Esteri Ishaq Dar ha dichiarato in un post su X poco dopo l’annuncio di Trump che “Pakistan e India hanno concordato un cessate il fuoco con effetto immediato”. Anche Rubio ha avuto una chiamata con Dar . In un tweet, Trump ha annunciato con soddisfazione l’accordo per un cessate il fuoco, elogiando il buon senso e l’intelligenza dimostrati da entrambi i Paesi. Questo annuncio è arrivato dopo una lunga notte di colloqui, evidenziando il ruolo cruciale della diplomazia americana nel tentativo di riportare la calma nella regione. Tuttavia, i raid aerei hanno avuto un costo umano significativo. Nella città indiana di Jammu, gli attacchi hanno provocato almeno cinque morti e blackout, mentre il governo pakistano ha riportato che oltre 45 persone sono state uccise a causa dell’escalation. Le forze indiane hanno risposto bombardando località al confine, causando ulteriori perdite civili. Il G7 ha espresso preoccupazione per la situazione, chiedendo una “de-escalation immediata” e invitando le due potenze nucleari a esercitare la massima moderazione. La dichiarazione del G7 ha sottolineato che la continua escalation militare rappresenta una seria minaccia alla stabilità regionale e ha incoraggiato un dialogo diretto tra India e Pakistan per trovare una soluzione pacifica. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni filmati diffusi sul web:
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