«A Gaza City i nostri team stanno registrando un aumento dei feriti nei 2 ospedali e nelle 2 cliniche dove è ancora operativa. Stiamo inoltre continuando a distribuire acqua e il 15 settembre le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro un camion cisterna chiaramente identificabile come appartenente alla nostra équipe, mentre un team dell’organizzazione distribuiva 10.000 litri di acqua potabile nel quartiere di Sheikh Radwan, nella parte orientale di Gaza City» – lo rende noto Medici Senza Frontiere che sul suo sito web ha aggiunto:
«Un attacco deliberato»
«Il percorso e gli orari degli spostamenti del veicolo erano stati comunicati in anticipo alle autorità israeliane, come il nostro team fa quotidianamente. Questo attacco non può essere liquidato come un errore. Si è trattato di un tentativo deliberato di sabotare la distribuzione di acqua ai civili che non possono lasciare la zona, in particolare i malati e i più vulnerabili che vivono in tende o tra le macerie di quelle che un tempo erano le loro case» – si legge sul sito web di Medici Senza Frontiere. Solo due mesi fa, la stessa organizzazione aveva diffuso su YouTube la testimonianza di una volontaria che confermara la drammaticità degli eventi:
Fonte: medicisenzafrontiere.it
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