Curava l’autismo con sostanze vietate e scadute, arrestato finto medico – Video

Esercitava abusivamente la professione medica in Italia, con questa accusa, un 63enne è stato arrestato dagli esperti della Polizia postale di Roma. All’uomo, il cui nome risulta assente dall’Albo nazionale dei medici, è stato contestato inoltre, il reato di truffa aggravata ai danni di persone offese approfittando della loro vulnerabilità psicologica. I genitori di un 15enne con disturbi neurologici, si sono rivolti al “medico” perché da informazioni acquisite online risultava essere un luminare con un curriculum ben strutturato. L’uomo millantava inoltre di essere stato il costante riferimento sanitario di Papa Giovanni Paolo II e ad oggi, di oltre 50 cardinali in carica, tutte circostanze smentite dalle indagini dei poliziotti. All’adolescente era stato prescritto un percorso di terapia rappresentato come innovativo e sperimentale, mediante l’utilizzo di cellule staminali che, nel tempo, insieme a una riduzione dei costi delle cure, avrebbe portato un notevole miglioramento sotto diversi aspetti, da quello comportamentale a quello del linguaggio. Dalle investigazioni è emerso che le terapie somministrate dall’indagato avvenivano con sostanze vietate o addirittura scadute. Il costo sostenuto dalla famiglia per queste “cure” ammonta a circa 30mila euro.

Attraverso la denuncia dei genitori del ragazzo, sono state avviate le indagini che hanno condotto gli agenti della Postale nell’abitazione dell’uomo dove sono state trovate circa 400 schede di pazienti, alcuni affetti da gravi forme di autismo. Sono state repertate inoltre, dai poliziotti della Scientifica, delle provette contenenti urina o sangue e numerose confezioni di medicinali ancora sigillate ma scadute da anni. Le analisi di laboratorio, eseguite dai tecnici dell’Istituto superiore di sanità, hanno confermato l’assoluto divieto di somministrazione di queste sostanze, non essendo classificabili come farmaci autorizzati né come integratori alimentari.

Il Giudice per le indagini preliminari di Roma, oltre all’applicazione della misura personale, ha disposto il sequestro preventivo dei siti internet utilizzati dall’uomo per vendere quei farmaci vietati e per pubblicizzare la propria attività illegale. Le pagine web sono state oscurate e i relativi domini disabilitati con notifica a tutti i provider. Video della Polizia di Stato:

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