Cassazione penale: tenere la moglie in stato di dipendenza economica e sessuale è reato

Risponde sia di maltrattamenti che di violenza chi prevarica la moglie sessualmente ed economicamente. È quanto affermato dalla terza sezione penale della Corte di cassazione che, con la sentenza n. 21568 del 9 giugno 2025, ha confermato e reso definitiva la condanna a carico del marito. Per gli Ermellini, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, hanno ricordato che:

«L’elemento oggettivo del reato di maltrattamenti, integrato dalle condotte ingiuriose, minacciose, dagli episodi aggressivi che si manifestavano anche in comportamenti prevaricatori nei rapporti sessuali e nel controllo economico della stessa, comportamenti che rendevano la vita della donna dolorosa. Infatti, spiegano ancora i Supremi giudici, integra l’elemento oggettivo del delitto di maltrattamenti in famiglia il compimento di più atti, delittuosi o meno, di natura vessatoria che determinano sofferenze fisiche o morali, realizzati in momenti successivi, senza che sia necessario che essi vengano posti in essere per un tempo prolungato, essendo, invece, sufficiente la loro ripetizione, anche se in un limitato contesto temporale, e non rilevando, data la natura abituale del reato, che durante lo stesso siano riscontrabili nella condotta dell’agente periodi di normalità e di accordo con il soggetto passivo, non essendo necessario, ai fini della configurazione del reato, l’annullamento della capacità di autodeterminazione».

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