Brutalmente ucciso il cane eroe che salvò nove persone. Si cerca l’assassino a Taranto

È morto Bruno, un cane eroe che ha dedicato la sua vita a salvare gli esseri umani. Bruno, un Bloodhound di sette anni, è stato trovato senza vita a Taranto, dopo aver ingerito bocconi avvelenati con chiodi, lanciati da ignoti malintenzionati. Questo tragico evento ha scosso non solo la comunità cinofila, ma anche tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere il suo straordinario contributo. Bruno non era un cane qualsiasi: era un cane molecolare, specializzato nel ritrovamento di persone disperse e cadaveri. Durante la sua carriera, ha salvato ben nove vite, guadagnandosi il rispetto e l’ammirazione di autorità locali e nazionali. Tra i suoi riconoscimenti, spicca il premio ricevuto direttamente dal premier Giorgia Meloni, che ha voluto onorare il suo impegno e la sua dedizione. La ricostruzione della tragedia:

La scoperta tragica:

Stando a quanto si apprende, il ritrovamento del corpo di Bruno è avvenuto nella mattinata di venerdì 4 luglio, quando il suo addestratore, Arcangelo Caressa, lo ha trovato accasciato. Caressa, direttore tecnico nazionale del settore cinofilia e cinotecnica dell’Endas, ente riconosciuto dal Coni, ha immediatamente compreso la gravità della situazione. Bruno ha subito un’emorragia interna, causata dall’ingestione dei bocconi avvelenati, un atto vile che ha suscitato indignazione e tristezza in tutta Italia. “Me lo hanno ucciso con violenza. L’ho trovato questa mattina riverso nel suo box, in una pozza di sangue” ha detto Caressa. “Una morte orrenda, disumana e premeditata – spiega l’addestratore – per mano di qualcuno a opera di qualcuno che ha lanciato al di là dei cancelli il cibo. Saranno persone alle quali la nostra attività evidentemente dà fastidio. È una pura questione di cattiveria e invidia”. Caressa ha salutato il suo “fedele amico” con un post su Facebook:

«Ho ritrovato il corpo esanime di Bruno. Purtroppo Bruno è stato ucciso, gli hanno buttato dei würstel con dei chiodi dentro. Oggi sono morto insieme a te. Non pubblico le foto di questa atrocità perché rimarreste scioccati. Lo avete ucciso facendolo soffrire per ore. Ciao amico mio: nella tua breve missione hai riportato a casa nove dispersi», scrive l’istruttore. «Sei stato premiato dalle massime autorità per il tuo lavoro. Hai lottato per una vita intera per aiutare l’essere umano, e lo stesso umano ti ha fatto questo. Quando un vostro parente avrà bisogno di Bruno, lui non ci sarà», aggiunge. Ora, le Forze dell’Ordine stanno cercano l’assassino:

Indagini in corso:

Le autorità competenti hanno avviato indagini per risalire ai responsabili di questo gesto atroce. La comunità è in attesa di risposte, sperando che giustizia venga fatta per un animale che ha dato tanto e che ha rappresentato un simbolo di coraggio e altruismo. Originario del Belgio e addestrato in Svizzera, Bruno viveva in una struttura di addestramento a Taranto, ma le sue abilità lo portavano a essere chiamato da tutta Italia per missioni di ricerca. Oltre ai suoi successi nel salvataggio di persone, Bruno ha anche contribuito a far sequestrare cani maltrattati, dimostrando un impegno non solo per la vita umana, ma anche per il benessere degli animali. La morte di Bruno rappresenta una perdita incommensurabile per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo. La sua storia è un promemoria dell’importanza dei cani da lavoro e del loro impatto positivo sulla società. Mentre ci uniamo nel dolore per la sua scomparsa, auspichiamo che venga presto fatta chiarezza sulle responsabilità di questa brutale, ingiustificata e barbara uccisione e che l’autore della stessa possa presto rispondere legalmente: rischia ora l’arresto, visto il recente inasprimento (l’approvazione della Legge Brambilla prevede infatti fino a quattro anni di carcere e 60mila euro di multa sempre abbinata). Chiunque abbia informazioni utili all’identificazione dell’autore di questo vergognoso e disumano gesto è invitato a fornire le stesse alle Forze dell’Ordine. (Fonte: PugliaReporter.com).

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