Vaticano: Trump “allontana” Macron per l’incontro improvvisato con Zelensky, cosa si sarebbero detti secondo l’analisi del labiale – video

Nel giorno dell’ultimo saluto a Papa Francesco, la Basilica di San Pietro ha fatto da sfondo a un incontro inaspettato che potrebbe segnare un punto di svolta nella crisi ucraina. I presidenti Donald Trump e Volodymyr Zelensky si sono incontrati in forma riservata all’interno della storica basilica, dando vita a un colloquio di quindici minuti definito “costruttivo” da entrambe le parti. La fotografia che ha immortalato il momento ha rapidamente fatto il giro del mondo, simboleggiando un riavvicinamento tra i due leader dopo le tensioni emerse durante un incontro avvenuto due mesi fa alla Casa Bianca. A far discutere anche la scenetta “a tre” con l’arrivo di Macron, apparentemente allontanato dal Presidente Usa. Un esperto nella lettura del labiale, dopo aver analizzato le immagini dell’episodio, prive di audio, avrebbe individuato la frase  “You don’t belong here, I need you to do me a favor, you shouldn’t be here, parole attribuite a Trump indirizzate a Macron. Tradotto: “Non dovresti essere qui, ho bisogno che tu mi faccia un favore, non dovresti essere qui”. Zelensky, presente durante l’episodio, sembra annuire al siparietto. L’analisi del video riporta poi anche alcune frasi che i due leader si sarebbero scambiati. Zelensky sembra dire: “Vorrei che facessi questo, ma non in questo modo”. E Trump avrebbe risposto: “È una strategia molto interessante, puoi esserne certo”. L’atmosfera durante il colloquio è apparsa più distesa, con i due presidenti seduti a breve distanza l’uno dall’altro, impegnati in un dialogo serio e profondo:

La Casa Bianca ha descritto l’incontro come “molto produttivo”, mentre Zelensky ha sottolineato l’importanza simbolica del momento, auspicando che possa tradursi in risultati concreti per la pace in Ucraina. Tuttavia, nonostante il rinnovato sostegno occidentale a Zelensky, permangono nodi irrisolti tra Washington e Kiev, così come tra Ucraina e Russia. L’obiettivo principale rimane quello di costruire un’intesa condivisa sul futuro assetto della sicurezza in Europa orientale. Fonti diplomatiche rivelano che l’Ucraina ha presentato a Washington una controproposta al piano americano per la sicurezza postbellica, ricevendo segnali di apertura. Tra le proposte ucraine, si evidenzia l’assenza di restrizioni sulle dimensioni delle forze armate ucraine e la creazione di un “contingente di sicurezza europeo” sostenuto dagli Stati Uniti, da dispiegare in territorio ucraino.

Inoltre, il New York Times ha riportato che, sebbene alcune disposizioni del piano ucraino possano non essere accettabili per il Cremlino, esse suggeriscono una ricerca di un terreno comune. Non si fa menzione al pieno recupero dei territori occupati dalla Russia o all’adesione dell’Ucraina alla NATO, questioni che Zelensky ha dichiarato non essere oggetto di negoziato. Sul fronte delle garanzie di sicurezza, gli Stati Uniti hanno offerto privatamente supporto alla “coalizione dei volenterosi” voluta da Sir Keir Starmer, aprendo la possibilità di fornire intelligence e supporto logistico ai soldati britannici ed europei. Tuttavia, la questione della disponibilità di Washington a intervenire in caso di attacco ai soldati occidentali rimane aperta. Zelensky ha anche chiesto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sanzioni più severe contro Mosca, sottolineando l’importanza di un 17esimo pacchetto di sanzioni dell’UE che colpisca settori cruciali dell’economia russa. Dall’altra parte, il Cremlino ha annunciato la riconquista dell’intera regione di Kursk e ha espresso disponibilità a riaprire i negoziati “senza precondizioni”. Tuttavia, i segnali contrastanti continuano a caratterizzare la situazione. Trump, che ha mantenuto un canale informale con Mosca, ha parlato di un accordo vicino, ma ha anche accusato Putin di voler guadagnare tempo, minacciando nuove sanzioni in caso di ulteriori rinvii. Uno dei nodi principali rimane quello dei territori occupati. Secondo indiscrezioni, l’amministrazione americana sarebbe disposta a concedere alla Russia il controllo delle regioni già occupate, compresa la Crimea, una prospettiva che Kiev respinge ufficialmente. Zelensky ha ribadito che ogni trattativa dovrà partire da un cessate il fuoco completo e verificabile, un’impostazione condivisa dai partner europei. L’incontro tra Trump e Zelensky in Vaticano rappresenta un momento cruciale nella ricerca di una soluzione alla crisi ucraina. Mentre i leader mondiali continuano a lavorare per una tregua duratura, la strada verso la pace rimane complessa e irta di ostacoli. La comunità internazionale attende con interesse gli sviluppi futuri, sperando che il dialogo possa finalmente portare a risultati concreti e duraturi. Link video:

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